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Conferenza stampa PMA: via libera in Italia alla nuova formulazione di menotropina per un approccio personalizzato al trattamento

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Con una risonanza sempre più ampia, l'infertilità emerge come una sfida globale, coinvolgendo il 17,5% della popolazione adulta a livello mondiale, il che equivale a circa una persona su sei. In Italia, la percentuale si attesta intorno al 15%. Se a questo si aggiunge che si assiste a una costante contrazione dei tassi di natalità e a un ritardo nell'età media alla prima gravidanza il quadro si complica ulteriormente.

Questi i dati emersi nel corso della conferenza stampa di IBSA tenutasi oggi a Milano che mettono in luce l'urgente necessità di rendere le procedure di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) più accessibili e di garantire trattamenti di alta qualità a coloro che ne hanno bisogno. Secondo recenti stime, dal 2012 al 2022 si è registrato un aumento del 73% nell'utilizzo delle tecniche di PMA, con ben 3,7 parti su 100 ottenuti con procreazione assistita. In particolare, la fecondazione in vitro con trasferimento di embrioni nell’utero (FIVET) si conferma la tecnica più utilizzata passando in dieci anni dal 37% al 48%.

Se l’introduzione della PMA nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) segna un passo avanti importante per garantire l'accesso equo a queste procedure a tutte le coppie con problemi di fertilità, lo slittamento dell’attuazione dei nuovi LEA per diverse prestazioni sanitarie a gennaio 2025 pesa in particolare nell’ambito della medicina della riproduzione dove il fattore tempo gioca un ruolo cruciale sulla probabilità di successo dei trattamenti, almeno per quelle coppie che si avvicinano a questi percorsi già in età avanzata. L'età rappresenta, infatti, un fattore cruciale per la fertilità e di conseguenza anche per il successo delle procedure di PMA, a partire dalla stimolazione ovarica.

Numerosi sono i fattori in grado di influenzare la risposta ovarica alla stimolazione e di condizionare l'esito dei trattamenti. Oltre all'età della donna, occorre considerare la sua riserva ovarica, ossia il numero di follicoli ancora immaturi presenti nelle ovaie, l'indice di massa corporea della donna, la sua risposta a cicli precedenti di stimolazione ovarica, così come la causa e la durata dell'infertilità.

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Grazie ai progressi scientifici, oggi possiamo contare su diverse opzioni di trattamento che consentono di personalizzare l'approccio alla stimolazione ovarica, mediante la selezione del protocollo terapeutico più idoneo per ciascuna paziente. In tal modo aumenta la probabilità di gravidanza al contempo minimizzando i rischi di questi trattamenti.

È disponibile ora in Italia una nuova formulazione di menotropina che viene incontro concretamente all’esigenza delle donne di poter disporre di terapie facili.

Tiziano Fossati, Responsabile della Ricerca e Sviluppo Farmaceutica di IBSA sintetizza così l’impegno dell’azienda in quest’area: “Nel campo della medicina della riproduzione, IBSA ha una lunga esperienza e ha generato un know-how scientifico e tecnologico molto solido. La nostra filosofia di ricerca e sviluppo si basa sull'ascolto attento dei pazienti per offrire trattamenti nella forma migliore”.

Leggi il comunicato stampa qui.

Conferenza Stampa PMA, 9 Aprile 2024