È ormai noto che la forma di assunzione più comoda per una terapia medica è quella orale. Eppure, non è così per tutti: una parte piuttosto ampia della popolazione è infatti disfagica, ovvero incontra difficoltà nel deglutire alimenti liquidi e solidi. Questa patologia colpisce mediamente il 10-15% della popolazione adulta, arrivando a picchi molto più alti (dell’80% e oltre) quando si considera chi è stato colpito da infarto o chi ha deficit cognitivi.
IBSA si è posta come obiettivo quello di superare questo problema sviluppando i film orosolubili, ovvero dei foglietti della dimensione di un francobollo in grado di veicolare i principi attivi, che si sciolgono facilmente in bocca a contatto con la saliva.
A ideare i film orosolubili, sviluppati, industrializzati e commercializzati da IBSA è stata Pharmafilm, uno spin off dell’Università degli studi di Milano fondato dalla professoressa Paola Minghetti. “Oggi per IBSA i film orosolubili costituiscono ‘un prodotto consolidato’ - dice Andrea Giori, Head of Research & Development di IBSA - visto che è arrivato sul mercato già due anni fa un primo farmaco in film orosolubile per la disfunzione erettile.”
I film orosolubili prodotti negli impianti di IBSA Farmaceutici, protetti da due brevetti internazionali, costituiscono un’innovazione nella somministrazione orale di principi attivi la cui tecnologia – oggi - può essere vantata soltanto da cinque o sei aziende a livello mondiale.
IBSA ha deciso di accelerare lo sviluppo di questa innovativa forma di somministrazione orale, diversificandone la destinazione d’uso e usando i film orosolubili anche per gli integratori alimentari. Con un investimento di circa 2 mln di euro IBSA ha costruito una seconda linea produttiva dedicata allo scopo e recentemente ha lanciato il primo integratore alimentare a base di vitamina D3 in film orosolubile.
IBSA sta inoltre sviluppando alcuni importanti progetti che porteranno, entro il 2021, al lancio di un nuovo farmaco e di altri tre integratori.
I margini di sviluppo in questo settore sono elevati e il potenziale di crescita è altissimo, visto che si tratta di un metodo di somministrazione poco esplorato e di fatto quasi sconosciuto rispetto alle forme orali tradizionali.