Come curare un’infiammazione o, più in generale una patologia, in particolare a carico dell’apparato muscolo-scheletrico, senza rischiare di venire accusati o addirittura sospesi e squalificati dalle competizioni per doping? Se lo chiedono molto spesso gli atleti professionisti, perché molti principi attivi usati in medicina sportiva, pur non portando alcun miglioramento della prestazione atletica, comportano la positività all’antidoping e quindi o non possono venire usati oppure comportano lunghi periodi di auto-sospensione dalle competizioni, per non incorrere in sanzioni peggiori.
Grazie alla propria ricerca e al costante perfezionamento dei propri prodotti, IBSA oggi può assicurare a tutti gli atleti presidi terapeutici molto efficaci e nel pieno rispetto delle regole sportive.
Di recente, infatti, alcuni medical device a base di acido ialuronico per uso intra-articolare, studiati per il sollievo dal trauma e la pronta ripresa dell’attività motoria, prodotti in Italia da IBSA, sono i primi ad aver ottenuto la certificazione Play Sure Doping Free. La certificazione garantisce la corretta formulazione dei prodotti e anche la scrupolosa applicazione delle metodologie di produzione e di controllo di tutta la filiera dei componenti.
Tale risultato è un’ulteriore conferma dei valori e della qualità che sostengono tutte le attività di IBSA nella cura della salute e della persona e che, in ambito sportivo, si traduce nella promozione di un’attività fisica sana, orientata al benessere e al conseguimento di performance che premino la disciplina e lo spirito di sana competizione.
L’impegno di IBSA nello sport non è infatti una novità: da anni l’azienda affianca professionisti e dilettanti nell’attività sportiva.
Impegnarsi a fianco degli sportivi significa infatti aiutare tutti, chi vince e anche chi perde, perché quando di tratta di salute non ci sono avversari, soltanto persone che si impegnano e danno il loro massimo. E sostenere lo sport vuol esser parte di quel noi più grande che comprende tutti e per IBSA, che da sempre mette al centro tutte le persone, non importa che siano pazienti o collaboratori, scienziati o personale sanitario, è questa la vittoria più grande.