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Infertilità, al via il nuovo progetto di Parole Fertili: “La creatività come risorsa”

Per le donne che hanno ricevuto una diagnosi di infertilità e che stanno affrontando un percorso di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA), è nato il progetto “Parole Fertili: la creatività come risorsa. Viaggio nel Paese delle maschere narranti”, un’attività di Drammaterapia Integrata Digitale rivolto a 30 donne che hanno intrapreso la PMA. Il percorso è totalmente gratuito grazie al contributo incondizionato di IBSA Farmaceutici.

Il progetto nasce dalla collaborazione tra CDI-NarrAzioni, il Centro di Drammaterapia Integrata creato da Sandra Pierpaoli, psicologa, psicoterapeuta e artiterapeuta, DNM, la startup che ha ideato PsyDit, una piattaforma per percorsi di supporto psicologico digitali innovativi e Rossella Nappi, docente dell’Università degli studi di Pavia, ginecologa, endocrinologa, sessuologa e direttore del Centro della Fertilità.

“Da cinque anni sosteniamo Parole Fertili perché rappresenta un nuovo modo di parlare di fertilità e ci ha consentito, nel tempo, di essere sempre più vicini alle persone" - spiega Patrizia Puppi, Corporate Communication & CSR Manager di IBSA Farmaceutici. “Siamo davvero felici di accompagnare la nuova iniziativa di Drammaterapia integrata, perché aggiungiamo così un altro tassello ad un lungo e fruttuoso percorso sull’infertilità che va oltre la cura”.

Silvia Misiti, Direttore della IBSA Foundation aggiunge “L’attività si va perfettamente a inserire nel progetto strategico Cultura e Salute. Alleanza per un futuro sostenibile che la Fondazione sta portando avanti. Nei tempi incerti e turbolenti che stiamo attraversando, la cultura e le health humanities si confermano opportunità fondamentali per mobilitare risorse positive nei momenti più critici”.

Infertilità, al via il nuovo progetto di Parole Fertili: “La creatività come risorsa”

Grazie al progetto “Parole Fertili: la creatività come risorsa”, le partecipanti potranno contare su un supporto psicologico utile a individuare le risorse interne di ogni persona e, nello stesso tempo, sul sostegno di un gruppo, che potrà fare da specchio e cassa di risonanza alle potenzialità che ogni partecipante sarà riuscita a riconoscere dentro di sé. Guidate dal team psicologico in 3 diversi gruppi digitali, le partecipanti per circa 2 mesi confronteranno i propri vissuti e le proprie difficoltà utilizzando i linguaggi delle arti, del teatro e della narrazione.

Il Paese delle Maschere Narranti è una fiaba che ogni partecipante potrà creare a partire da una traccia e arricchire con il supporto del gruppo, attraverso la costruzione e l’uso di diverse maschere, che permetteranno di incontrare, riconoscere ed esprimere diverse parti di sé, sia quelle che vengono sollecitate durante un’esperienza di maternità difficile, sia quelle che possono intervenire a «curare» e a «trasformare» tale esperienza e che possono essere identificate e raccontate metaforicamente con la drammatizzazione e con il percorso narrativo.